L’ANELLO DEBOLE DEL TRIANGOLO (CHE E’ ANCHE IL PIU’ FORTE)

16 Nov

   morte_ambra_828f5d34c3b5ea34046485981ea66552DI MORTE E D’AMBRA (di Ashara Amati) – Damster Edizioni

La mitologia greca è al centro del nuovo libro di Ashara Amati: la storia di Arianna, Teseo e del Minotauro.

La narrazione è pari a quella di un poema epico: l’autrice, con grande maestria e con capacità espositive davvero notevoli, racconta di avventura, combattimenti cruenti, passioni, inganni, amore  e tragedia.

Nella prima parte del libro si narrano le gesta di Teseo, nato dall’unione tra Egeo, Re di Atene e di Etra, figlia di Pitteo, Re di Trezene. Egli è stato concepito con l’inganno e disconosciuto dal padre, pertanto, bramoso di riconquistarne la fiducia attraverso le abilità di guerriero.

Teseo è alla ricerca della gloria, degli onori che gli spettano, e per i suoi scopi è pronto a sacrificare la moralità e a usare il sesso come subdola arma di seduzione. L’eccitazione che prova nell’uccidere un nemico è pari a quella dell’orgasmo.

Ad una prima avvincente parte del libro, segue una seconda, molto più coinvolgente: Arianna prende il posto di Teseo nella narrazione e con lei, la fisicità nuda e cruda, lascia spazio al sentimento e alla speranza. Arianna infatti è innamorata di Asterio, nato dal tradimento di Pasifae nei confronti del marito Minosse, con un toro, sotto mentite spoglie umane.

Asterio è quindi un figlio illegittimo, che mai sarà amato dal Re e dalla madre. Arianna, anch’ella frutto dell’unione tra Minosse e una delle sue schiave, si innamora di Asterio, ma il loro amore dovrà scontrarsi con le avversità della guerra, e con tutte le conseguenze che la guerra porta con sé.

Asterio diverrà per tutti il Minotauro: metà uomo e metà toro, dapprima fidanzato fedele e amorevole, poi, di ritorno dalla guerra fra Atene e Creta, uomo crudele e lascivo.

Proprio come in un poema epico dunque, il personaggio forte, brillante e astuto è Teseo, mentre i coprotagonisti, Arianna e Asterio/Minotauro, vengono sacrificati allo scopo ultimo dell’eroe principale.

Gli attori principali della storia hanno colorazioni nette e contrapposte, che spingono il lettore a prendere le parti dell’uno o dell’altra: il nero per l’ambizioso Teseo, il bianco per la delicata Arianna.

Forse è per questo che io mi sono affezionata maggiormente ad Asterio, colui che rappresenta il ‘grigio’, il tormento, la volubilità.

Egli è un po’ come noi, possiede l’amore, la fedeltà, la devozione, ma anche l’insicurezza del figlio mai amato che trasforma in una maschera di crudeltà per coloro che ama.

Non ho potuto non provare simpatia per lui: una persona cambiata dalla guerra  ̶ che ha fatto riaffiorare vecchie e profonde ferite  ̶   e consapevole di essere indegna per colei che rappresenta la felicità, il tempo ormai perduto: Arianna.

A mio avviso la storia di Asterio/Minotauro, che ci viene raccontata dal punto di vista di Arianna, meritava un maggior approfondimento.

Nonostante pensassi di conoscere il mito e quindi il finale, mi sono ritrovata a commuovermi leggendo gli ultimi capitoli di questa vicenda. Ecco perché credo che il libro meriti di essere letto: per riscoprire ‘la leggenda’ e per emozionarsi con i suoi personaggi.

Alcune considerazioni a parte merita invece l’erotismo raccontato nel testo.

Il protagonista di questo libro è in gran parte il sesso come oggetto di ricatto (quello fra Egeo ed Etra, quello fra Pasifae e il toro), merce di scambio (quello di Teseo che nell’atto ritrova il piacere dell’omicidio), alleato di vendette e seduzioni.

Le scene descritte dall’autrice sono crude, dettagliate, in un certo senso ‘insensibili’.

Ciò, ritengo possa andare bene per rappresentare un atto privo di sentimenti (Teseo impersona il sesso senza amore), ma non per il rapporto d’amore che viene sublimato nell’atto fra Arianna e Asterio: essi fanno l’amore.

L’autrice doveva, a mio avviso, lasciare che le emozioni, non solo l’eccitazione, trapelassero dalle pagine. Questo era ciò che poteva dare all’opera quel qualcosa in più rispetto alla mera narrazione mitologica.

Credo che una buona scena erotica debba portare un autore ad esporsi: l’erotismo non può essere semplicemente immaginato e poi descritto, ma va inevitabilmente sentito e ‘vissuto’.

Una Risposta to “L’ANELLO DEBOLE DEL TRIANGOLO (CHE E’ ANCHE IL PIU’ FORTE)”

  1. Michele 17 novembre 2014 a 10:16 #

    l’ho letto, e mi è piaciuto moltissimo

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